L’EVOLUZIONE NECESSARIA: IL PRIVATE EQUITY COME STRUMENTO ADEGUATO PER LE AZIENDE CHE VOGLIONO INTRAPRENDERE UN PERCORSO DI CAMBIAMENTO TORNANDO A COMPETERE.

Venerdì 4 dicembre presso la sede di Confindustria Venezia ha avuto luogo l’incontro con gli imprenditori, focalizzato sul contributo determinante del private equity per le aziende che affrontano il passaggio generazionale o il cambiamento. Un percorso impegnativo e articolato per il quale Eurdomos Spa ha presentato un piano strutturato in sei moduli distinti e finalizzati ad obiettivi specifici e singolarmente identificati.

Dopo il saluto di Matteo Zoppas Presidente di Confindustria Veneto, Alberto Baban, presidente di PMI Confindustria (nella foto in basso a sin.) ha illustrato le cause che sono all’origine delle difficoltà dell’impresa Italiana, spesso sotto-patrimonializzata, nel reperire i finanziamenti per il sostentamento degli investimenti finalizzati allo sviluppo. Il privilegiato punto di osservazione da cui il Presidente Baban analizza il panorama delle PMI italiane, permette di stimare nell’ordine di 400 miliardi di € il giro d’affari annuo che le circa 70.000 PMI generano oggi; un turn over che potrebbe raddoppiare in due anni se le stesse fossero oggetto di adeguati piani di sviluppo e cambiamento. Piani che difficilmente potranno trovare un sostegno finanziario nel sistema bancario Italiano che oggi appare letteralmente ingessato da un complesso di regole e difficoltà descritte da Giuseppe Menzi, Consigliere d’Amministrazione di società del gruppo AXA ed ex DG di Antonveneta. Un sostegno che si può cercare nel mondo del private equity, rappresentato in sala da Giovanni Gajo, Partner di Alcedo Sgr Spa, anche se spesso il private equity è associato alla figura di un operatore di natura meramente finanziaria. Una definizione nella quale Giovanni Gaio non si identifica e che rifiuta decisamente illustrando dettagliatamente la strategia di Alcedo: “entrare in azienda inqualità di socio di minoranza qualificata, per realizzare il piano strategico finalizzato ad un obiettivo ben identificato. Un’unione di forze che consente a due soggetti (l’impresa ed private equity) di raggiungere un risultato superiore a quello che singolarmente potrebbero realizzare.”. Nel corso del suo intervento Giovanni Gajo ha portato la testimonianza diretta dell’esperienza acquisita in oltre 140 operazioni di private equity evidenziando l’importanza della collaborazione con un partner d’impresa specializzato nella gestione di questa svolta nella vita dell’azienda, dotato di esperienza e competenze adeguate a supportare questo processo. “Partner con specifiche professionalità che” come ha descritto Tiziano Baggio Presidente e fondatore di Eudromos Spa, “i manager che compongono il team Eudromos hanno maturato negli oltre vent’anni spesi in aziende di diversi settori merceologici ricoprendo ruoli apicali e con responsabilità di direzione. Dai molti confronti e qualche scontro avuto in questi anni con gli imprenditori, nasce l’approccio modulare al processo di cambiamento, un approccio che fa della proposta Eudromos la risposta ideale all’istanza di cambiamento della PMI”.

  • Date dicembre 4, 2015
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